I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Padova hanno concluso degli accertamenti riguardanti la sicurezza alimentare, portando alla luce una delicata questione riguardante la scoperta di alimenti positivi al virus peste suina nel capoluogo veneto. Grazie a un’operazione congiunta con il personale dell’AULSS 6 Euganea Padova, sono infatti emerse violazioni gravi e potenzialmente pericolose per i consumatori.
L’ispezione, condotta durante il mese di Febbraio 2024 presso un negozio di alimenti etnici nella zona di Camin di Padova, ha portato alla denuncia in stato di libertà del titolare dell’esercizio. La ragione? L’accusa di detenere e vendere alimenti a base di carne suina, provenienti dalla Cina, privi di rintracciabilità e etichettatura in lingua italiana. Questa mancanza non solo viola le normative vigenti, ma anche mette a rischio la salute dei consumatori a causa della mancata conoscenza della composizione degli ingredienti.
In particolare, gli alimenti sequestrati durante l’operazione dei NAS sono risultati positivi al virus della peste suina. Fortunatamente questo virus non è trasmissibile all’uomo, tuttavia il fatto che tali prodotti fossero destinati alla vendita sul mercato europeo costituisce una violazione delle norme di importazione e commercializzazione. Le conseguenze dell’operazione non si limitano alla denuncia del titolare del negozio, infatti l’AULSS 6 Euganea ha anche contestato illeciti amministrativi per un importo totale di 6.500 euro, disponendo anche del blocco ufficiale di due celle frigorifere “abusive” e il sequestro di 2490 chilogrammi di alimenti di origine animale a causa del rischio sanitario che rappresentano. Queste sanzioni sono state comminate per varie violazioni, tra cui l’omessa rintracciabilità, le condizioni igienico-sanitarie carenti e l’etichettatura non conforme.
Cos’è la Peste Suina?
La peste suina africana (anche nota con l’acronimo PSA) è un’infezione virale che colpisce i suini domestici e selvatici, ma non è trasmissibile all’uomo. Questa malattia è altamente infettiva e spesso mortale per gli animali colpiti, poiché è sostenuta da un virus della famiglia Asfaviridae, genere Asfivirus. Ciò che rende particolarmente difficile la gestione della PSA è il fatto che il virus è incapace di stimolare la formazione di anticorpi neutralizzanti, rendendo estremamente complessa la creazione di un vaccino efficace. Nonostante la PSA non rappresenti una minaccia per gli esseri umani, l’uomo può fungere da veicolo di trasmissione del virus attraverso la contaminazione di veicoli, indumenti, attrezzature e cibo di origine suina, anche se stagionato. Di conseguenza, le norme europee prevedono misure rigorose per eradicare e controllare la diffusione della malattia. Queste misure includono l’abbattimento dei suini domestici in cui è stato riscontrato il focolaio, nonché il blocco delle movimentazioni e della commercializzazione al di fuori dell’area infetta, compresa l’esportazione, dei prodotti a base di carne suina provenienti dalle aree colpite dalla PSA.
Come già sottolineato anche nel caso del richiamo del kebab di pollo per mancanza di bollo CE, la corretta traccabilità degli alimenti ed etichettatura è essenziale per garantire che gli alimenti venduti sul territorio italiano ed europeo rispettino gli standard di sicurezza e qualità richiesti dalle leggi nazionali e comunitarie, in modo da poter preservare la salute pubblica, e per questo è anche importante fare sempre attenzione a leggere bene le etichette e a diffidare quando non è possibile trovare tutte le informazioni per garantire anche la propria sicurezza alimentare.
